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MATRIMONIO ALL'ITALIANA.
"Il meglio bisiniss, tutto in nome di dio."



ieri so andato a un matrimonio.


devo dire la verità, la selezione musicale è sempre la stessa, ma notevole.

l'ave maria di schubert, ma anche l'adagio di giazzotto-albinoni (praticamente è quel pezzo che lara fabian ci ha messo un testo sopra, e che fanno cantare in tutti i talent per fare il bucchino al microfono).


ma comunque.
si inizia co le ripetizioni dove l'assemblea sembra una voliera di pappagalli.

signore, pietà.
cristo, pietà.
signore, pietà.

(ma pietà di che cosa, n'agg fatt nient 'e male.)


poi si passa all'immancabile posta degli apostoli.

dalla prima lettera di san giovanni.
"...carissimi, se dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.
nessuno ha mai visto dio; se ci amiamo gli uni gli altri, dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi.
"

in pratica dovremmo capire come si campa tramite tautologie, ovvietà, supercazzole.
benissimo.


dal vangelo secondo giovanni.
"voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
non vi chiamo più servi, perchè il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perchè tutto ciò che ho udito dal padre l'ho fatto conoscere a voi.
"

e l'assemblea magari potrebbe rispondere alla fantozzi.
"venerabile maestà, disponghi di me come meglio vuole! mi concedi l'onore di essere il suo umilissimo servo! com'è umano lei!"



poi il prete s'è lanciato in consigli imbarazzanti per vincere al bingo, consolidare i matrimoni, e ravvivare i rapporti di coppia.
è come se uno che non spugna dall'ottantadue, bell e buono si mettesse a pontificare sulla scioltezza delle chiavate a tre in una smart.
   

"siete disposti ad accogliere con amore i figli che dio vorrà donarvi e ad educarli secondo la legge di cristo e della sua chiesa?"
e là gli volevo chiedere se per esempio na coppia non riesce ad avere figli, allò significa che dio li schifa oppure è colpa dell'uomo che non è troppo maschio, come dice mia nonna.
boh.


ma pò, quello che mi fa impazzire è il pauperismo del messaggio cristiano, e quello che invece succede veramente a sti matrimoni.

un vestito bianco costa dai tremila euro in su.
solo di addobbi floreali se ne vanno il corrispettivo di vencinquemila adozioni a distanza.

na statua di padreppio in posa, a grandezza naturale, che solo di materiali servono quattordi kili di gesso.
i fotografi, che si abbuscano tremila euro per fare gli scatti in mezzo alle frasche o coi piccioni in mano.

ah, il riso che si lancia agli sposi.
che tu mentre lo lanci stai pensando solo afammocc, sti piezz emmerd, agg mis cincucient euro rint a busta, mò t'o chiav nfacc.

l'oro giallo.
se squagli tutto l'oro giallo che la gente si mette ngann per queste occasioni, risolvi quattro-cinque volte il problema della fame nel mondo.
lasciamo stare i vari candelabri, i quadri, le panche co l'imbottitura per farti stare più comodo quando ti inginocchi a pregare, ecc.


ho trovato però su un blog una spiegazione molto interessante.
"...ad esempio pensavo che i preti dovessero vendere i calici d'oro, ma leggendo una biografia di San Francesco rimasi sorpreso nel venire a conoscenza che lui che considerava il denaro "sterco del demonio" voleva invece che le pissidi e i vasi sacri fossero preziosi.
Insomma l'umiltà e la povertà dobbiamo applicarla a noi stessi, non al culto divino.
Don Bosco viveva poveramente, ma le chiese che ha costruito sono belle, maestose, ricche di marmi e opere d'arte. Ciò significa che non dobbiamo fare i tirchi con Dio.
Del resto, quando una chiesa è bella, è più facile elevare l'animo a Dio, mentre quando una chiesa è brutta, spoglia, simile a un capannone industriale o a una sala condominiale, è più difficile raccogliere l'animo."


non fa na piega.



ma la cosa che preferisco di queste messe sono gli intermezzi di saccopieno-saccovuoto.

in piedi.
seduti.
in piedi.
seduti.

(antonio rezza fece un pezzo clamoroso su sto fatto.)

che pò ci stanno sti anziani che solitamente si fanno aiutare pure per salire na busta co tre purtualli, e pò entrano in chiesa e si trasformano in indefessi ginnasti, tanti jill cooper addiventano.


ma pò, quelle frasi di rito, le mani nei capelli popio.

"corpo di cristo" (co l'ostia in mano).
si ma non voglio manco sapere quale parte del corpo è.
(immagino sta varra benedetta, messa in frigo tipo salame di ciucculata, e poi affettata.)  

"sciambiatevi un segno di pace".
e gli dai la mano alla vecchia affianco, che tiene la faccia di quella che copriva gli omicidi del mostro di firenze.

"l'uomo non osi separare ciò che dio ha unito".
ma veramente li sta sposando un cristiano vestito da gelataro, arò 'o vir a stu pataterno.
tra l'altro, magia delle magie, le chiese chiedono agli sposi un'offerta a piacere, simile alla due euro dei parcheggiatori abusivi.
ma giustamente moltiplicata per trecento, perchè comunque loro non ti guardano solo la macchina per un paio d'ore, ma sorvegliano la tua vita per sempre.


per concludere, un'ultima cantilena che male non fa.

santa maria, madre di dio - prega per noi.
santa maria, madre della chiesa - prega per noi.
santa maria, regina della famiglia - prega per noi ecc.


(se erano persone pratiche, le tre frasi le potevano accorpare in "madre di dio, della chiesa, e regina della famiglia - prega per noi", ebbast.

cioè quello che dico io.
dovrebbero capire che comunque uno va in chiesa solo perchè pare brutto farsi trovare direttamente seduti a tavola al ristorante.
e quindi i capi del cristianesimo potrebbero pensare di tagliare qualcosa, fare un fatto più sciuè sciuè, perchè tanto la gente a messa mica sta pensando alla pace eterna.

essi sono già tutti proiettati al banchetto.
il prosecco bevuto dai secchi.
'e curtellat accanto al buffè.
il pacchero zucchine e gamberetti.

tu prova a chiedere a un invitato a caso
sient, ma preferisci la grazia del signore, o nappoc 'e nzalat 'e mare.
e vedi che ti risponde.
ciao.)


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