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carnivori-vs-vegani

CARNIVORI vs VEGANI.
Una guerra tra pesci.


carne sì, carne no, carne forse.

tutta la disputa tra vegetariani e carnivori si risolve quasi sempre in un ridicolo botta e risposta tra fanatici e faciloni.
 

una battaglia a colpi di post astiosi.
di chi da na parte dice, supportato da studi acopp acopp, che noi siamo carnivori perché so millenni che mangiamo la carne, e pure perché ndringhete ndrà.

peccato che gran parte della storia dell'uomo abbia visto la schiavitù come consuetudine disinvolta, e che gli uomini abbiano campato per più di duemila anni co la convinzione che fosse il sole a girare attorno alla terra, o che l'igiene intima fosse un optional.

vai, provaci ai giorni nostri a sostenere la teoria tolemaica, o che il formaggino che si forma sulla capocchia non fa niente.

 

cioè il fatto che quasi tutti gli esseri umani oggi mangino carne, e da così tanto tempo, non fa veramente testo.

la massa non è evidentemente portatrice di nessuna verità universale - piuttosto di ciò che è più scemo e commerciale in quel determinato frangente.

piglia la classifica dei film italiani che hanno incassato di più nella storia.
le due pellicole di checco zalone (che se te le vedevi in streaming nessuno si pigliava collera), benvenuti al sud, il ciclone di pieraccioni (praticamente un capolavoro qua in mezzo), il pinocchio di benigni, e soprattutto cinque-sei cinepanettoni di natale.

tu dici abbuò ma sti film li fanno proprio per venire incontro ai gusti della massa.
embè, e se la massa tiene sti gusti, ma allò teneva ragione peppe mengele.

 

dall'altra sponda c'è poi un esercito di invasati, in gran parte femmine che tengono tra nome e cognome quei fatti drammatici tipo vegan o cruelty-free, e pubblicano a cadenza bisettimanale il video dei pulcini scamazzati.

per costoro mangiare un animaluccio è reato.

però non tutti gli animalucci, eh.
solo quelli bellini.

cioè cavalli, agnellini, micini e canilli non si toccano.
puorchi, zoccole, scarrafoni, e tutti quelle bestie che non sono mai state protagoniste positive nei lungometraggi disney, ma chi s n fott.

 

e quindi alla fine è come assistere quotidianamente a na tarantella dialettica tra il baffo delle televendite e il mago do nascimientos, su chi è nato prima tra uovo e gallina.

non c'è modo di fare na chiacchiera costruttiva e pacata, perché i carnivori si sentono forti di motivazioni quali mia nonna ha campato centanni mangiando due sasicce al giorno, e i vegetariani che invece alluccano tua nonna è n'assassinaaa.

 

io penso spesso na cosa.

io mangio un sacco di carne.
sono drogato, so trent'anni che mi abboffo, e solo da poco mi chiedo se sia giusto o no.

penso pure che se alle elementari mostrassero come si uccide ad esempio un puorco, quasi tutti crescerebbero co l'idea che è meglio strappare na pianta, piuttosto che sgozzare, sparare, macellare un essere animato che potrebbe provare emozioni e sensazioni simili alle nostre.

inoltre, se dovessimo andare noi a sguarrare un puorco, voglio vedere in quanti ci riuscirebbero – c'è gente che appena vede un ragnetiello, piglia la rincorsa e si mena dal balcone.

tu dici e che c'entra, io per esempio voglio il telefonino ma mica me lo so costruire da solo.
si ma là non si tratta di uccidere a uno che cammina, dove c'è na componente di coscienza da non sottovalutare.

e spesso poi si obietta che gli animalisti esagerino nel rompere il cazzo.

ma è come se tu vedessi trucidare dei bambini, come minimo scriveresti un post carico d'indignazione sui pezzi dimmerda che uccidono i criaturi, vergonniaaa.
 

effettivamente il carnivorismo estremo ha portato a tutta na serie di mostruosità etiche.
gli allevamenti intensivi – perché un solo contadino può crescere bovini per sfamare uno-due nuclei familiari, ma se devi far servire hamburger di quattrocento grammi a trecento persone a settimana in un pub, devi per forza trovare sistemi tipo aushwitz per ammassare manzi.

e quindi tutto il conseguente doping animale, la probabile insorgenza di gran parte dei tumori dell'apparato digerente, l'impossibilità di una decrescita virtuosa, malattie strane tipo la mucca pazza, due mec donald sulla stessa via, food blogger ovunque, i paninari che ormai pure nelle camionette allacciate all'illuminazione pubblica vendono la carne di kobe, l'angus, la chianina, il pirito sanguigno, sisì comm.

 

per concludere, ci sono decine di geni assoluti che hanno espresso la loro vicinanza all'animalismo.
gandhi, leonardo da vinci, buddha, pitagora, darwin, kant, tolstoj, schopenhauer, marina ripa di meana.

leonardo da vinci, oltre a dipinti che ancora oggi celano decine di interpretazioni, è uno che cinquecento anni fa già aveva pensato a delle macchine volanti, a sistemi meccanici d'automazione, a paracaduti, tute da immersione, carrarmati, forse la bicicletta, e probabilmente pure a un prototipo di calcolatrice.

motivo per il quale, se leonardo da vinci avesse detto anche na cosa tipo chiavare non è giusto, co molta probabilità io due-tre domande me le sarei poste.
(se però mi toccasse finanche i bucchini, allò gli direi e no leonà, 'o frat, mò t'e fà 'e cazz tuoje però.)

ciao.


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