IL CHIATTILLO STRESSATO.
"Merò, c'ho l'ansia di spendere i soldi di papà, aiutatemi".

 

quando quel chiattillo che gli hanno convertito la paghetta giovanile in stipendio nell'azienda familiare, che la prima macchina l'ha avuta co la nocca sul parabrezza fuori al ristorante per i diciotto anni - uno di quei carrarmati che solo di bollo si paga settemila euro l'anno.
 

quando quel chiattillo che ogni estate va in agenzia e caca quattro stipendi da callcenter solo per andare in un residence a bangkok che sembra un villaggio in calabria, che tiene la uagliona che ce l'ha coi zincheri perché l'ha visto su pomeriggiocinque.
 

quando quel chiattillo ti dice che sta tutto stressato perché l'esame di semiotica eno-gastronomica del mar ionio è pesante, e quindi cerca conforto spirituale nei gruppi di preghiera a montecassino terme dove si parte il venerdì e si torna la domenica e si alloggia in quei bnb che puzzano di palle morte dei preti.
 

quando sto chiattillo abbia a fare sti discorsi, tu digli che gli puoi risolvere la vita.
 

gli devi solo spiegare che è inutile perdere tempo appresso ai bizzuochi, i rosari e i santoni.

perché la soluzione definitiva è dietro l'angolo.
 

primo passo.

andare da papà, e dirgli che l'attico da seicento metri quadri a aniello falcone non lo vuoi più, perché ti prendi un monolocale nella stella per provare a capire come vivono i bengalesi - quelli che ci rubano il lavoro e pure i monolocali migliori.
 

secondo passo.

metti il suv su fieracittà. 

la trazione integrale a medaglie d'oro non serve.
 

terzo passo.

la vacanza te la scegli incrociando na dozzina di portali di sparagno - ritorno sempre all'alba, l'ultima notte te la passi in aeroporto, nterr 'e siggiulin, vicino ai distributori.
 

quarto passo.

sì lo so che tutti i tuoi amici stanno aprendo lounge bar, però tu evita.

stiamo già pieni di poison bar, velvet luxury, studio qualcosa, pazzia, anemia, e tutti quei locali coi led cambiacolore che mentre stai bevendo un rum e cola rischi na crisi epilettica.
 

quinto passo.

il giapponese ti costa cinquanta euro a settimana. 

basta che ti togli da internet fino a quando i bombardamenti modaioli non indirizzeranno il gusto delle masse verso un economico srilankese.
 

sesto passo.

non me lo ricordo, però volevo arrivare a dire alla fine che chi tiene gli spaccimma dei miliaddi me li deve dare a me, così lui vive più sereno e in pace co dio, e pure io.
 

ciao.